Giuseppe Digiacomo - quadri che prendono vita


Passeggiando per via Margutta, a Roma, in occasione della mostra dei Cento Pittori, sono stata inevitabilmente attratta dalle opere di un giovane artista emergente, Giuseppe Digiacomo.
Interessante la chiacchierata che abbiamo fatto insieme e ancor di più la scoperta delle sue opere e del suo linguaggio artistico.

E pensare che è cominciato tutto con un copri termosifone.


Assi di legno che sorreggono trame, metafora dei momenti della vita, e danno vita a intrecci, metafora degli incontri con le altre persone, delle occasioni trovate e delle occasioni perse.
La sua prima vera opera è la "Rinascita", la mano che esce dalle trame della vita.



Nelle sue opere il quadro si fa materia e fuoriesce dalla cornice. La scultura viene incorniciata da assi di legno ricoperte da fili colorati.
Ogni quadro rappresenta un passaggio della vita, un pretesto per fermarsi e riflettere.

Così Giuseppe indaga alla ricerca dei ricordi. Dalla massa cerebrale fuoriesce una scatola di legno piena zeppa di tangibili ricordi: lettere, cartoline, lapis, volantini, scatole di caramelle.



Una parte importante nella vita di tutti è la musica. Giuseppe la rappresenta con un piccolo grammofono ancora funzionante che fuoriesce da una massa di spartiti musicali che lo sorreggono e lo spronano a fare musica.





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