Cesare Felici. La poetica dell'uomo "Comune"


Roma, 8 luglio 2016, sono le 21.00 circa e a Microprisma il pubblico incomincia ad entrare.
Provo ad immaginare alcune delle possibili traiettorie che seguirà: perché questa sera Arte e Vita possono moltiplicarsi in un gioco ad effetto multiplo. Lo spazio espositivo accoglie due esperienze che si dipanano tra arte dello sguardo e arte della vita offrendo al pubblico una doppia possibilità: muoversi lungo il perimetro della sala, lasciandosi emozionare dalle luci di Chicago Lights eternate dai magnifici scatti di Satoky Nagata, ma anche muoversi internamente, verso il centro, attivando un gioco di specchi, di sguardi, di reciproca conoscenza, attraverso l'Eye Contact Experience.
A mettersi in gioco in questa esperienza di corporeità performativa è Cesare Felici: un uomo "comune", medico, attore, "esploratore della comunicazione", come ama definirsi.


L'esperienza trae spunto dall'Eye Contact Experiment, esperimento umano e sociale nato in Australia e che si è diffuso in oltre 200 città del mondo coinvolgendo decine di migliaia di persone.
Lo scopo dell'esperimento è quello di stabilire tra le persone una connessione di sguardi attraverso i quali attivare la cosiddetta "comunicazione non verbale", rompendo il muro di indifferenza apatica, gli schemi sociali e le resistenze interiori che ostacolano un contatto reale con il prossimo.


Si susseguono sguardi reciproci, si sorride, si ride, si versa più di qualche lacrima. Guardo le scene che si susseguono, persona dopo persona. Il coinvolgimento empatico è molto forte e catalizzato ancor di più da una particolarissima musica di sottofondo.
Mi vengono in mente dozzine di domande da rivolgere a Cesare, ma la performance finisce molto tardi, quindi mi vedo costretta a rimandare l'intervista.  Conosco Cesare da tempo e so che non mi dirà di no.  E così ci accordiamo per due chiacchiere l'indomani, magari davanti ad un caffè...
Ecco cosa mi ha raccontato.



Questo post è stato scritto da © Fabiola Di Girolamo. 
Il post e il video facevano parte del progetto "Ispirazioninfiera - Vitearegoladarte" 

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