Paratissima in Wonderland
in una realtà inesplorata che sembra un sogno.
(Guy de Maupassant)
Il mio personale viaggio all'interno di Paratissima comincia da qui.
Mi lascio la città alle spalle, chiudo le porte della realtà e cammino verso un mondo a me sconosciuto.
Giro, senza una meta precisa. Ho come bagaglio la curiosità, come bussola il mio istinto.
Cerco di trovare una strada per me percorribile.
Incontro, sul mio cammino mani, tese alla ricerca della luce, dell'essenza della vita.
La strada si fa tortuosa e incontro volti pensierosi e sofferenti.
Corpi ingabbiati che chiedono aiuto.
Corpi in fuga dalle loro cornici dorate.
Cambio strada, cambio rotta. Ho bisogno di dirigermi verso acque più calme.
Non è facile. Il mondo gira vorticosamente. Solo un filo tiene uniti i momenti del tempo.
Ho le vertigini, non riesco a stare dritta. Mi giro e incontro loro.
Si sono cercati, si sono trovati e anche io, come loro, faccio forza sui piedi per ritrovare stabilità.
E posso risollevare lo sguardo, tornare ad annusare l'aria, a incontrare altra gente.
Mi fermo ad osservare la loro quotidianità fatta di sguardi di tocchi impalpabili, di sovrapposizioni.
Guardo loro e capisco che il mio giro è finito.
Ho trovato la porta: la apro, esco, chiudo.
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