Riarteco: l'arte del sostenibile
La Città dell’Altra Economia è ospitata, a Roma, nel Campo Boario dell’ex Mattatoio nel quartiere Testaccio e da sempre si occupa di economia sostenibile.
Chissà perché non ho trovato strano, che quest’anno ospitasse RiartEco, una mostra itinerante di opere d’arte realizzate con materiali di scarto.
Organizzata per la prima volta a Firenze nel 2005, anno dopo anno, è riuscita a coinvolgere un numero sempre maggiore di artisti e un numero sempre maggiore di città.
RiartEco, con le opere degli artisti che ne fanno parte, vuole sensibilizzare al consumo critico nella prospettiva di un cambiamento dei processi produttivi.
Andare in giro tra le opere d’arte presenti in mostra è stato come affrontare un viaggio, dove l’arte prende il sopravvento rispetto alla materia prima, al rifiuto.
Come spesso mi succede, sono rimasta incantata, cercando di capire, cercando di interpretare, cercando di immaginare cosa potesse succedere all’opera d’arte, se l’artista non riuscisse più a reperire il materiale per comporla.
La fine dell’arte del riciclo sarebbe un sollievo, più che una catastrofe. Vorrebbe dire, infatti, che l’umanità ha modificato il proprio stile di vita rendendolo più sostenibile, più idoneo al mondo che la ospita.
Ho avuto la fortuna di poter parlare con Silvia Filippi e Leonarda Faggi, rispettivamente curatrici delle tappe di Roma e di Pesaro, alle quali ho rivolto le mie domande, per cercare di capire meglio lo spirito, che muove questa manifestazione.
Spiegatemi bene cosa è RiartEco.
Silvia Filippi
RiartEco è una manifestazione, che nasce nel 2005 dal suo fondatore Marco Pasqualin e nasce come una mostra con l’intento di portare all’attenzione le problematiche legate all’ambiente ovvero l’eccessiva produzione di consumi e di sprechi, che poi generano inquinamento ambientale e quindi da lì tutto quello che stiamo vedendo negli anni con i cambiamenti climatici.
Nasce quindi come percorso di sensibilizzazione e, negli anni, ha raccolto intorno a sé artisti e intellettuali proprio per portare questo messaggio a una platea più estesa attraverso l’arte, che ha un linguaggio universale.
RiartEco significa riutilizzo artistico ecologico. In RiartEco arte ed ecologia si incontrano per parlare alle persone.
Questa manifestazione si è evoluta nell’arco degli anni. Negli ultimi quattro anni si è creato un vero e proprio movimento artistico ed è diventata una mostra itinerante.
Arriva nelle regioni e nelle città attraverso dei curatori e mira a coinvolgere istituzioni e società civile su questi temi, portando non solo un percorso di sensibilizzazione, ma anche progetti concreti di cambiamento di stili di vita.
Dobbiamo cominciare a concepire nuovi stili di vita sostenibili. Sostenibile non vuol dire che il materiale debba essere ecologico o riciclabile, ma vuol dire che debba essere poco impattante. Se io devo fare la carta e sradico gli alberi, la carta può anche essere riciclata, ma io comunque l’albero l’ho sradicato.
Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di arrivare a Roma e di portare questo messaggio alla Capitale, al cuore delle istituzioni nazionali
E’ la prima volta che venite a Roma?
Silvia Filippi
Sì, è la prima volta.
Quest’anno il percorso è iniziato a Cosenza. Dopo Roma saremo a Pesaro, poi Siena, Genova e Milano. Questo sarà un percorso di quattro mesi, 6 regioni e 6 città. Portiamo in giro per l’Italia 80 artisti per 134 opere, che parlano tutte di uso e di recupero, ma sono soprattutto tutte quante espressione di arte.
Ogni artista ha un proprio percorso artistico e affronta temi, che sono di attualità. Ripensare i nostri stili di vita, vuol dire anche riappropriarci delle relazioni umane. All’interno delle opere sono descritti anche quelli che sono i rapporti umani.
Come si organizza una manifestazione itinerante come RiartEco?
Leonarda Faggi
Tramite bando di concorso, che ogni anno RiartEco pubblica e tramite bando vengono selezionati gli artisti nell’arco di un paio di mesi. Poi c’è anche la possibilità per gli artisti, o anche per gli appassionati, di poter realizzare RiartEco nelle proprie città, come ho fatto io quest’anno.
Io quest’anno ho portato RiartEco per la prima volta nelle Marche, a Pesaro, perché non voglio rinunciare alla bellezza.
Voglio pensare che vivere nella bellezza sia una cosa di tutti e per tutti e che dobbiamo combattere per mantenerla e per lasciarla agli altri che verranno.
Per me la bellezza è una grande risorsa dell’essere umano e non deve essere sprecata. Per farlo dobbiamo cambiare il nostro stile di vita. Devo dire che io non ho solo cambiato il mio modo di lavorare, ma anche il mio stile di vita e poter condividere questo con il pubblico e con arti artisti mi gratifica molto.
Quanto è difficile organizzare un percorso itinerante?
Leonarda Faggi
E’ una delle cose più difficili da fare. Noi normalmente chiediamo il patrocinio delle città, in cui vengono ospitate le mostre e chiediamo un posto dove poter esporre e far coincidere le date è difficilissimo.
Partiamo da date molto dilatate, il primo che riesce fissa la data e da quella data gli altri curatori organizzano le loro.
La Città dell’Altra Economia è un posto molto particolare. Come siete approdati qui?
Silvia Filippi
Intanto è un posto molto adatto e molto bello per ospitare questo tipo di opere.
Siamo finiti qui per due ragioni. Una perché era un luogo di dolore e di tortura. Era l’ex matttatoio di Roma. Nella sua riqualificazione è rinato portatore di un diverso valore di società votata alla condivisione delle idee e votata alla sostenibilità degli stili di vita.
L’altro fattore deriva dalla precedente edizione. Lo scorso anno, per la prima volta, portammo RiartEco nel Lazio a Cerveteri. Lì incontrammo uno dei responsabili della Città dell’Altra Economia, che ci propose di venire nell’anno successivo a Roma.
RiartEco sarà a Roma fino a domani (11 aprile).
Non perdete l’occasione di andare a vedere la mostra e, mi raccomando, votate l’opera che vi è piaciuta di più.
Riarteco - Le date del tour
Cosenza, Villa Rendano, dal 18 al 28 marzo
Roma, Città dell’Altra Economia, dal 3 all’11 aprile
Pesaro, Palazzo Gradari, dal 17 al 25 aprile
Siena, Galleria della Casa della Città di Palazzo Patrizi,
dal 4 al 10 maggio
Genova, dal 18 maggio al 12 giugno
Milano, Fabbrica del Vapore, dal 16 al 25 giugno.
Roma, Città dell’Altra Economia, dal 3 all’11 aprile
Pesaro, Palazzo Gradari, dal 17 al 25 aprile
Siena, Galleria della Casa della Città di Palazzo Patrizi,
dal 4 al 10 maggio
Genova, dal 18 maggio al 12 giugno
Milano, Fabbrica del Vapore, dal 16 al 25 giugno.
grazie siete eccezionali!
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