Rovaris. Creatività a punto croce

Il ricamo a punto croce risale a tempi antichissimi, tanto da non sapere con precisione dove e quando abbia avuto origine. Già nel 858 furono trovati, in Asia Centrale, reperti di tale tecnica.
Scarso era l'utilizzo del cotone, rarissimo, a quei tempi, e di poche varietà di colori.
Col Rinascimento il punto croce diventa una delle basi dell'educazione femminile e molto usato nelle chiese per ornamenti sacri e per guarnire maniche e orli di abiti.
Nel XVIII secolo i disegni diventano più raffinati e realistici raffigurando anche soggetti paesaggistici; ma è nel XIX secolo che si ha il vero boom del punto croce, quando i "sampler", sempre più complessi ed elaborati, entrano a far parte del corredo delle giovani spose come repertorio di motivi da utilizzare nel corso della loro vita matrimoniale.
Il punto croce è una delle prime tecniche di ricamo che ho imparato ad eseguire. E' sempre stato, per me che non sono capace a disegnare, veicolo di creatività. Insomma, quello che non riuscivo a fare con la matita riuscivo a realizzarlo con ago e filo.
Ho sempre utilizzato la tela aida per i miei ricami perché avere una tela già predisposta per essere ricamata con piccole croci è sicuramente più semplice che ricamare su una tela di lino a trame regolari, che per quanto regolari devono essere contate punto per punto.
Questa mia passione per il punto croce mi ha fatto avvicinare, ad Abilmente, allo stand di Rovaris e a conoscere la signora Paola.

Come ha cominciato ad occuparsi di ricamo a punto croce?
Io ho cominciato 25 anni fa. Io avevo una attività di antiquariato e grazie a questa attività sono venuta in contatto con gli imparaticci che facevano le bambine quando cominciavano a ricamare. Da lì ho abbandonato l'antiquariato per sviluppare di più la parte del ricamo prima vendendo solo schemi e poi creando una mia linea e cominciando con il mercato estero e in particolare con la Francia. In Francia adorano molto i ricami monocolori rossi realizzati su tela grezza.
Dopo 10 anni di mercato francese, anche lì si è cominciata ad avvertire un periodo di crisi come da noi, ho deciso di spostarmi negli Stati Uniti.
In Italia rimango in modo abbastanza marginale perché da noi l'artigianato non è così apprezzato e quindi da subito ho dovuto scegliere altri mercati.
Gli Stati uniti hanno un tipo di mercato diverso da quello europeo. Amano ricami più colorati e tematici.
Ogni tanto torno in Italia a farmi vedere ma poi vado per qualche mese all'anno negli Stati Uniti.

I modelli come nascono?
I modelli sono tutti creati da me o da mia sorella. Sono dei disegni nostri. Cerchiamo di realizzarli con l'intento di incontrare il gusto del Paese in cui andiamo a proporli.
In Italia e in Francia piacciono molto i cuori e i gatti, negli Stati Uniti, invece amano molto modelli legati alle stagioni.

Quale è il vostro pubblico di riferimento? Chi compra, su per giù che età ha?
Qui da noi in Europa molto avanzata. In Italia si va dai 50 anni in su. In Francia anche dai 60 anni in su. Negli Stati Uniti, invece, dai 20/25 anni in su, loro hanno proprio un' altra cultura sul ricamo. Hanno anche una realtà molto diversa dalla nostra, hanno degli spazi molto grandi e vivono in posti molto sperduti e quindi probabilmente hanno anche più difficoltà a reperire il materiale e comprano molto su internet. Probabilmente hanno anche più tempo libero e hanno un altro tipo di consumo su questi prodotti rispetto agli europei.

Quale potenzialità ha il ricamo come lavoro?
La cosa che non si riesce a capire in Italia è la potenzialità che noi abbiamo.
Se noi in Italia riuscissimo a capire che basta imparare bene un punto e portarlo in giro per il mondo in questo modo si può creare lavoro. Si può lavorare grazie alle nostre tradizioni e la nostra cultura.
Cosa che all'estero capiscono.

Io non ho resistito e ho acquistato il kit per il ricamo di un segnalibro. Per me è stata una sfida creativa notevole perché ricamare su tela non è affatto facile e io erano secoli che non mi cimentavo in un lavoro del genere. Devo dire, però, che è stato un tempo ben speso, mi sono divertita e il risultato mi piace molto.

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