Ghê Gaia Terra. Quando l'arte racconta l'ambiente


 "Gea io canterò, 

la madre universale, antichissima, che nutre tutti gli esseri, 

quanti vivono sulla terra; quanti camminano, quanti sono nel mare e quanti volano, 

tutti si nutrono dell'abbondanza che tu concedi. 

Grazie a te gli uomini sono fecondi di figli e ricchi di messi".

In principio era il Caos: una condizione di vuoto e buio.

Dal Caos fu generata Gea (Gaia in greco ionico), ossia la madre Terra, l’abisso chiamato Tartaro, ed Eros, l’Amore. Nacquero anche dal Caos due oscure divinità: Notte, ed Erebo.

Nel sonno Gea diede vita a Urano, ovvero il cielo; e senza intervento maschile generò anche Ponto, dio primigenio che personifica il mare. Urano avvolse Gea e la fecondò generando la vita, e con le sue piogge la colmò di fiumi.

Gaia è dunque la prima dea del mondo greco (e poi romano): è il simbolo dell'importanza della terra nelle civiltà agricole antiche, ma anche del ruolo della donna nel procreare e allevare i figli. 

E' a lei, alla terra, che è universalmente dedicata la giornata del 22 aprile, l'Earth Day (Giornata della Terra) , la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia.

In occasione dell'Earth Day è stata innaugurata a Roma la mostra Ghê Gaia Terra a cura di Antonietta Campilongo e ospitata nel Museo delle Mura fino al 22 maggio.

Io non ho potuto farmi sfuggire l'occasione di andarla a vedere.

Non ero mai stata nel Museo delle Mura e anche entrare lì è stata una bellissima e piacevole scoperta.

Il Museo è ospitato all’interno della Porta S. Sebastiano delle Mura Aureliane. 

Camminare all'interno delle mura aureliane è già di per sè uno spettacolo. 


Pensare che un posto del genere possa diventare luogo di cultura lo rende unico.


La prima volta che ho sentito parlare di ecologia, di inquinamento ambientale, di buco nell'ozono frequentavo le scuole medie. Di anni ne sono passati tanti ma le metriche dei racconti erano su per giù sempre le stesse. Solo negli ultimi anni, negli ultimi decenni in realtà gli artisti hanno fatto proprio il concetto di salvaguardia dell'ambiente.
E se fino a poco tempo fa parlando di terra, di ecologia, di sostenibilità era difficile che la parola arte entrasse nel discorso, ora il linguaggio artistico racconta le problematiche ambientali e, come sempre succede quando si parla di arte, lo fa in modo dirompente.


Le immagini, le sculture e le installazioni riescono a esprimere quello che è difficile raccontare con le parole.


Si percepisce, camminando tra le opere esposte, la volontà di sensibilizzazione sui temi dell’inquinamento 


L'arte diviene il mezzo per sensibilizzare le coscienze e per accrescere la consapevolezza di una emergenza globale;


la mostra diventa il luogo dove riflettere sull'ecologia, lanciare messaggi green, fermarsi a pensare che forse è arrivato il momento di cercare un altro modo vivere.


Io spero, come al solito, di avervi incuriositi e vi invito a non perdere l'occasione per ammirare questa bellissima mostra.

Commenti

  1. Beh, ma che spettacolo! Fantastica location e messaggio importante! Continua con le esplorazioni!

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