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Ultima fermata: Musée d’Orsay

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Entrare al Musée d’Orsay è come varcare le porte di una stazione del tempo. La grande volta in ferro e vetro, l’orologio che domina la navata, la luce che filtra dall’alto: tutto racconta il passato di questo luogo nato come stazione ferroviaria alla fine dell’Ottocento. Oggi i treni non partono più, ma al loro posto scorrono altri viaggi — quelli della pittura, della luce e dello sguardo. Trasformata in museo negli anni Ottanta, la vecchia Gare d’Orsay è diventata la casa ideale per l’arte dell’Ottocento: troppo “moderna” per il Louvre, non abbastanza contemporanea per il Centre Pompidou. Qui, tra binari immaginari e pareti color ocra, si può seguire il percorso degli Impressionisti e dei loro eredi: da Monet a Renoir, da Degas a Van Gogh, da Gauguin a Cézanne. È un luogo che celebra una rivoluzione silenziosa, quella di chi ha portato la luce sulla tela e ha cambiato per sempre il modo di guardare il mondo. Eppure, la mia visita al Musée d’Orsay mi ha lasciato un’impressione contrast...

“Il sussurro del silenzio” di Luisa Golo

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C’è un silenzio che non è assenza di suono, ma spazio d’ascolto. Il sussurro del silenzio, romanzo di Luisa Golo, gioca proprio su questa soglia fragile tra quiete e parola, tra il non detto e ciò che si rivela nel tempo. L’autrice ci conduce in un mondo sospeso tra storia e leggenda, dove le antiche stirpi dei Whitebreed e delle Figlie delle Nebbie custodiscono segreti e poteri che affondano in un passato remoto. Luisa Golo intreccia mitologia e introspezione, ponendo al centro una figura femminile forte ma vulnerabile, in cerca di equilibrio tra potere e compassione. Il ritmo narrativo del romanzo alterna momenti d’azione a lunghe descrizioni, quasi contemplative, che restituiscono la sensazione di trovarsi in un mondo antico e misterioso. È una scrittura che richiede attenzione e tempo, ma sa ripagare chi si lascia trasportare dal suo respiro poetico. Il sussurro del silenzio non è un fantasy “classico” fatto di magie e battaglie continue, ma un racconto intimo e simbolico, che unis...

Volare nel tempo: il Museo dell’Aria e dello Spazio di Parigi-Le Bourget

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  “Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno ritrovare la propria.”  Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe Dopo aver camminato tra i musei, i giardini e i quartieri che raccontano l’anima creativa di Parigi, c’è un luogo che invita a guardare più in alto. Non verso la città, ma verso il cielo. Il Musée de l’Air et de l’Espace du Bourget è uno di quei posti che riescono a unire storia, meraviglia e immaginazione. Qui, poco fuori Parigi, i sogni imparano a volare. Ospitato in uno dei più antichi aeroporti del mondo, il museo è un racconto sul desiderio umano di superare i confini. Camminare tra i suoi padiglioni è come sfogliare un grande romanzo visivo, dove la fantasia del volo si trasforma lentamente in realtà, e poi in conquista dello spazio. Tutto comincia con l’immaginazione. Le prime sale sono dedicate ai pionieri e agli inventori, a Leonardo da Vinci e alle macchine impossibili, ai sogni sospesi tra la scienza e la poesia.  Si per...

Gialli d'Europa #3 - Spagna: Tatuaggio di Manuel Vasquez Montalban

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  Sono nato per rivoluzionare l'inferno Sono già passati tre mesi dal lancio della rubrica Gialli d’Europa, il mio viaggio tra dieci paesi e dieci delitti per scoprire come il giallo rifletta l’identità dei suoi luoghi. Dopo la Francia e la Svezia, novembre ci porta in Spagna, con un romanzo che è ormai un classico del noir mediterraneo: Tatuaggio di Manuel Vázquez Montalbán. Tutto comincia a Barcellona, quando dalle acque viene ripescato un corpo sfigurato, impossibile da identificare. L’unico indizio è un tatuaggio sul braccio: «Sono nato per rivoluzionare l’inferno.» A indagare è Pepe Carvalho, ex comunista, ex agente della CIA e detective privato disilluso, amante della buona cucina e della riflessione più che dell’azione. La sua ricerca lo porterà da Barcellona ad Amsterdam, in un mondo popolato da contraddizioni, illusioni e ferite ancora aperte della Spagna di fine franchismo. Uno dei grandi punti di forza del romanzo è proprio la figura di Pepe Carvalho. Non è il classico i...